Tema del poliziotto e del consumatore di cannabis

26 Maggio 2023

Un classico di molti film è il fuorilegge che (spontaneamente o spinto dalla polizia) si redime e si mette al servizio della giustizia. La versione moderna e tecnologica è quella degli hacker che vengono assunti dalle aziende di software per lo sviluppo di antivirus (con la conseguenza paradossale che alcuni decidono a tavolino di creare virus al solo scopo di farsi notare e poi trovare lavoro nell’informatica).

A volte capita anche – sebbene forse più raramente – il cammino inverso, quello del poliziotto che per una serie di motivi più o meno contingenti si ritrova nel giro della criminalità (*). Un caso del genere, anche se per fortuna incruento, è quello dell’ex-poliziotto siciliano Alfredo Ossino: come spiega lui stesso in un’intervista all’Espresso, «a diciotto anni indossavo la divisa della Guardia di Finanza ed ero nel gruppo operativo antidroga più importante d’Italia, quello di Roma, per poi trovarmi a chiedere la cannabis al mercato nero».

I guai cominciano nel 2001 quando Ossino, diventato nel frattempo maresciallo, riceve una diagnosi pesante: artrosi del tratto cervicale, causata dal servizio nelle forze dell’ordine. Viene congedato ma il problema principale sono i dolori persistenti, che nessuna cura riesce ad alleviare.

La speranza arriva solo quando si scopre che, nel suo caso, il migliore analgesico è la cannabis. Così l’ex-maresciallo inizia a frequentare gli spacciatori di strada, non più per ammanettarli ma come cliente. Per necessità. Oggi sta bene e ha raccontato la sua storia nel libro Cannabis. La vera storia di un agente antidroga.

Paradosso nel paradosso: come nota amaramente Ossino, se anche volesse tornare in servizio non potrebbe perché risulterebbe positivo ai test antidroga. Se invece fin dall’inizio avesse potuto comprare la cannabis legalmente, oggi sarebbe ancora in grado di lavorare – e arrestare gli spacciatori.(*) Una variante originale è quella di uno dei protagonisti del romanzo Palazzo Yacoubian, dello scrittore egiziano ʿAlāʾ al-Aswānī: un giovane aspirante poliziotto, deluso dalla corruzione e dalla violenza gratuita dei cosiddetti tutori della legge, finisce per gettarsi nella braccia dei terroristi. È una storia inventata ma purtroppo è verosimile che vicende del genere accadano con una certa frequenza anche nella vita reale.

Ritratto di signora

23 Maggio 2023

È sicuramente una signora rispettabile, Mara (il nome è di fantasia). Frequenta mostre e concerti, legge molto (in particolare ama la letteratura francese) e ha un notevole talento per la cucina. Come molte donne borghesi italiane ha una grande attenzione per le apparenze. E non ci sarebbe niente di male, se non fosse che spesso tende a sacrificare le comodità sull’altare dell’estetica.

Nel suo ampio appartamento ha un bel salotto, che però riserva solo alle visite: normalmente resta chiuso e i suoi familiari non hanno il permesso di entrarci. Uno spreco, certo, ma anche questo non sarebbe troppo strano, né troppo penalizzante: in fondo è come se avesse una stanza in meno.

Nella sua piccola ma elegante casa al mare Mara vede la realizzazione più pura del suo gusto per l’arredamento (naturalmente a scapito delle esigenze pratiche), ed è qui dunque che arriva a volte a perdere di vista il buon senso. Perfino nella scelta della tendina per la doccia ha privilegiato l’aspetto estetico: la considera un elemento decorativo che fa bella mostra di sé, ma teme che con l’umidità possa rovinarsi. Risultato: quando si usa la doccia bisogna toglierla.

Titoli di giornale / 26

11 Maggio 2023

L’altro ramo dell’iperbole / 2

4 Maggio 2023

Il post intitolato “L’altro ramo dell’iperbole” raccoglieva una serie di paragoni teoricamente iperbolici ma involontariamente riduttivi.
Eccone altri:

1) Il termine ecatombe viene dal greco ἑκατόμβη, composto di ἑκατόν (cento) e βοῦς (bue): in origine si riferiva alla mattanza in occasione del sacrificio rituale di cento buoi.
Di sangue ne scorreva parecchio, certo, ma non abbastanza da giustificare il frequente paragone “L’ecatombe dell’11 settembre”
(Grazie per la segnalazione a Giovanni Stegel, specialista del macabro)

2) “Ha fatto un eurogol” (conversazione da bar ascoltata durante i mondiali di calcio)

3) “Le email sono cominciate ad arrivare a velocità supersonica” (letto sul Venerdì di Repubblica)

4) In epoca romana, ai giochi circensi facevano la loro apparizione meravigliosi animali esotici catturati dalle spedizioni nelle regioni oltre i confini dell’Impero. Il poeta Marziale, vedendo per la prima volta un rinoceronte, commentò: «Quanta forza taurina in questa bestia!».

San Paologico prega per loro

21 aprile 2023


(Cliccare sull’immagine per ingrandirla)

Ach, ti tefo tare una notizien…

11 aprile 2023

Nel 1926 Thomas Mann, grande appassionato dell’Italia e della sua cultura, passò le vacanze al mare in Versilia (come fanno ancora oggi molti tedeschi, del resto): un soggiorno che ha raccontato nel brillante racconto Mario e il mago, del 1929.

Nella narrazione si è lasciato andare ad allusioni su come gli italiani – politicamente così arretrati e superficiali – potessero andare dietro a un pericoloso dittatore nazionalista…

(N.B. Il titolo del post non è semplicemente ricalcato sul tedesco delle Sturmtruppen ma una citazione letterale)

Aforismi paologici / 17

4 aprile 2023

Non mi piacciono i post perentori. Punto.

(Grazie a Daniele Mont d’Arpizio)

Kafka a Palermo

27 marzo 2023

C’è proprio qualcosa che non va nel mondo del lavoro. Non solo ogni persona tende a fare il lavoro che sa svolgere peggio, non solo chi lavora di più guadagna di meno, non solo a volte conviene stare a casa anziché lavorare, non solo le agenzie di collocamento rischiano di far perdere il posto di lavoro ai propri dipendenti: l’ultimo paradosso in ordine di tempo viene da un concorso pubblico alla Regione Sicilia.

Dal concorso sono emersi 487 vincitori. E fin qui tutto bene: evidentemente la Regione aveva bisogno di molto personale. Anzi, a quanto pare ne aveva un estremo bisogno: il problema ora è che non c’è abbastanza personale per smaltire le carte necessarie per l’immissione in servizio dei nuovi assunti. Alcuni dei quali magari potrebbero occuparsi di queste pratiche, ma non possono perché appunto non possono entrare ufficialmente in servizio…

Eppur si dice…

6 marzo 2023

1) Uno sportivo che ricorre al doping per avere prestazioni migliori. Un chirurgo che, per reggere lo stress fisico e psicologico di un intervento di molte ore, fa uso di cocaina. Più banalmente, le persone (sempre più numerose) che assumono sostanze psicotrope per restare sveglie a lavorare giorno e notte.
Tutte situazioni sulle quali indaga la “Squadra narcotici”.

(Grazie a Giovanni Stegel per la segnalazione)

2) Una forma di gorgonzola, le olive piccanti, un salamino al peperoncino: nei banconi dei supermercati e degli alimentari tutto ciò sta nel reparto “Delicatessen”.


3) Dal Televideo Rai (a proposito degli arresti in seguito all’invasione del Parlamento brasiliano): «Nei pressi dell’ex quartiere generale dell’Esercito sono state fermate circa 1500 persone. I ‘bolsonaristi’ erano accampati da oltre 60 giorni» (testuale: solo i corsivi sono miei).

 

Alchimisti di oggi

2 marzo 2023

Chi è disabile?

13 febbraio 2023

Una notte, nella zona più impervia delle Ande dell’Ecuador, una guida alpina (anzi, andina, come dicono in Sudamerica) precipita da un bivacco ad alta quota, cade su un nevaio, poi su un altro, e infine si ritrova in una valle fertile e soleggiata, isolata dal resto del mondo.

Presto Nuñez (così si chiama il montanaro) scopre che gli abitanti della valle sono tutti ciechi da molte generazioni; con il passare del tempo, hanno dimenticato lo stesso concetto di vista e addirittura quello di mondo esterno.

Memore del proverbio secondo cui «nel paese dei ciechi l’orbo è re», Nuñez già si immagina di diventare il loro capo. Ma le cose non vanno come crede. La vita del villaggio si svolge di notte, quando fa meno caldo; i valligiani hanno sviluppato in maniera acutissima gli altri sensi e non sembrano sentire la mancanza della vista. Viceversa Nuñez, che non si sa muovere bene al buio ed è debole di udito e olfatto, appare come «uno straniero goffo e inetto». Voleva essere re, ma è solo un ritardato senza speranze, incapace di integrarsi.

È la trama del racconto “Il paese dei ciechi” (1899), del grande scrittore inglese Herbert George Wells (famoso soprattutto per i suoi romanzi di “protofantascienza”): un apologo sulla disabilità ancora oggi divertente e istruttivo; ne parlo nel mio Piccolo libro delle curiosità sul mondo (dove i curiosi possono anche scoprire come va a finire la vicenda di Nuñez).

La lotta di classe secondo Cipolla

7 febbraio 2023

Per decenni, e in parte ancora oggi, in buona parte d’Europa si è affermata sulla scena politica la figura dell’intellettuale di sinistra. L’Italia, insieme alla Francia, era in prima fila: fra i simpatizzanti (o addirittura militanti) del Pci c’erano scrittori eccelsi come Calvino, Rodari e Moravia, pittori come Guttuso, critici d’arte come Argan, filosofi come Geymonat, matematici come Caccioppoli e Lombardo Radice. Quasi sempre erano almeno benestanti, a volte decisamente ricchi se non ricchissimi (come il regista Luchino Visconti).

Oggi si assiste al fenomeno inverso, e su larga scala: in molte città (non solo italiane) i partiti di destra ottengono la maggioranza nei quartieri meno agiati, quelli che un tempo sarebbero stati definiti “proletari”. E come il vecchio Pci faceva una vera politica di sinistra, a favore degli operai, così la destra attuale, per quanto populista, sempre destra rimane: lo dimostra per esempio la proposta della flat tax, decisamente favorevole a chi è più ricco.

Viene in mente lo schema che Carlo Cipolla ha proposto nel suo libriccino Allegro ma non troppo: famoso, anzi famosissimo – e forse anche sopravvalutato, visto che in fondo è tutto abbastanza banale.

Con una tabella Cipolla divideva i comportamenti di un individuo in quattro categorie, a seconda che portassero vantaggi e danni a sé stesso e agli altri. Se qualcuno causa un vantaggio per sé stesso e anche per gli altri è “intelligente”, mentre se provoca un danno sia a sé stesso sia agli altri è “stupido”; più interessanti sono le altre due possibilità: chi ottiene un vantaggio per sé stesso e allo stesso tempo danneggia gli altri è definito da Cipolla “bandito”; viceversa, chi si causa un danno a vantaggio degli altri è uno “sprovveduto” (in questo caso si vede il cinismo di fondo di Cipolla: volendo essere più buoni – o più ingenui – gli “sprovveduti” si potrebbero definire “altruisti”).


Applicando questo schema alla politica, si ottiene una nuova tabella. Evidentemente sia gli intellettuali di sinistra sia i borgatari di destra rientrano nella categoria degli “sprovveduti”. Con la differenza che i ricchi scrittori forse erano più sul versante “altruista” (del resto loro sì, se lo potevano permettere).

Titoli di giornale / 25

2 febbraio 2023

Collezione di ossimori / 14

24 gennaio 2023

Un rivoluzionario tranquillo (il fisico Niels Bohr), globalizzazione regionale, opinionista scientifico (grazie a Tiziana Moriconi per la segnalazione), sospensione con obbligo di frequenza (grazie a Roberto Vanzetto per la segnalazione), un frenetico tran tran (grazie a Mariateresa Truncellito per la segnalazione), movida sostenibile, un errore geniale, formazione specifica in medicina generale (questo secondo me è il migliore), gioia cupa e tetra (Dickens), sintesi completa, veleno nutriente (ancora Dickens), pillole di complessità, l’amato dolore (Emanuel Geibel), mediamente eccezionale, pantano secco (nome di una via di Frascati – grazie a Tiziana Moriconi per la segnalazione), androidi in carne e ossa (Mikael Niemi).

Il barbiere e il poliziotto

17 gennaio 2023

Continuano a spuntare versioni aggiornate del paradosso del barbiere, uno dei più antichi e famosi paradossi logici. La formulazione classica è: “Su un’isola il barbiere taglia la barba a tutti quelli che non se la tagliano da soli. Chi taglia la barba al barbiere?”.

Il quesito non ha risposte logicamente valide. Nei secoli sono state trovate però numerose scappatoie: la più classica è “il barbiere è una donna” (o, come forse si dovrebbe dire oggi, “la barbiera è una donna”). La più naturale è “si fa venire un barbiere (o una barbiera) da un’altra isola o dalla terraferma”.

Questa è stata anche la soluzione (banale) alla variante osservata qualche anno fa: “Chi massaggerà il massaggiatore?”. E potrebbe anche andare bene per l’unico vigile della città, se parcheggiasse in seconda fila: per multarlo basterebbe far venire un altro agente da un’altra località.

A Cassino, invece, le parti si sono invertite. Come riporta il giornale LeggoCassino.it, «il comandante Pugliese insieme ad alcuni agenti della municipale di Cassino era appena sceso dalla Procura quando sentiva una macchina suonare in maniera insistente. L’automobilista, bloccato, ha inveito contro gli agenti di Cassino». I quali però si sono dimostrati innocenti: erano stati i vigili di Gaeta, in trasferta, a lasciare la volante in seconda fila, bloccando le macchine in sosta. E sono stati i vigili di casa a multarli.

 

Il tempo delle diete

3 gennaio 2023

Memento dormire

28 dicembre 2022

Un tempo sarebbe sembrata fantascientifica l’idea di avere in tasca un dispositivo che all’ora giusta ci ricorda con una suoneria di dover fare qualcosa. Oggi è la cosa più ovvia del mondo.

Meno ovvio, ma interessante, è notare che in italiano si chiama ancora “sveglia”, mentre in inglese è più propriamente “alarm”, così come in francese “alarme” e in spagnolo “alarma”.

Visto l’uso frequentissimo che molti ne fanno, verrebbe da pensare che devono “svegliarsi” parecchie volte al giorno.
Il colmo lo raggiunge però la mia amica Dolly (il soprannome è di fantasia), che punta la sveglia all’ora di andare a dormire.

Elogio della follia

14 dicembre 2022

1) Un’antica tradizione racconta del famoso “riso di Democrito”. Il grande filosofo greco, a un certo punto della sua vita, è impazzito: ride sempre, senza motivo. In realtà, anche se non lo dice, il motivo c’è. Quando il sommo medico Ippocrate va a trovarlo per guarirlo, il filosofo gli fa notare quanto sia esilarante osservare le persone che si affannano tutta la vita per motivi vani e futili: «Io rido di un unico oggetto, l’uomo pieno di insensatezza, vuoto di opere rette, puerile in tutti i suoi progetti, che sopporta senza alcun beneficio prove senza fine». In fondo, è lui l’unico ragionevole, l’unico ad accorgersi che tutti gli altri erano pazzi.


2) Don Chisciotte ha dato di matto, si sa. Sancio Panza, che invece è ragionevole, a un certo punto si chiede però se non sia lui stesso ancora più matto a seguirlo.
Ma il dubbio non riguarda solo lui. Nella seconda parte del romanzo, un duca e sua moglie, avendo saputo della follia del povero vecchio, decidono di prendersi gioco di lui. Allestiscono una messinscena con personaggi mascherati e incantesimi, tanto elaborata che Cervantes, sornione, la butta lì, chiedendosi (e chiedendoci) se per caso non siano altrettanto matti loro, a spendere tanti soldi ed energie solo per divertirsi alle spalle di un pazzo.

3) Nel racconto di Hoffmann “L’eremita Serapione”, il conte P. è impazzito: convinto di essere appunto l’eremita Serapione, martirizzato ai tempi dell’imperatore Decio, è andato a vivere nella foresta, credendola il deserto della Tebaide.
Quando un suo amico va pietosamente da lui per cercare di ricondurlo alla ragione, il matto si dimostra più lucido del suo interlocutore: «Ora, se sono veramente pazzo, soltanto un pazzo può illudersi di riuscire a dissuadermi da un’idea fissa innescata dalla follia. Se ciò fosse possibile, ben presto non ci sarebbero più pazzi su questa Terra […]. Se invece non sono pazzo e sono veramente il martire Serapione, allora volermi dissuadere dall’esserlo e condurmi all’idea fissa di essere il conte P. di M***, chiamato a grandi azioni, è un’impresa folle».

Aforismi paologici / 16

2 dicembre 2022

Forse non sono in tanti a saperlo, ma io sono piuttosto famoso
Sam Malone

L’altro ramo dell’iperbole

25 novembre 2022

Un tipico caso di iperbole (nel senso di figura retorica) consiste in un aggettivo volutamente esagerato: per esempio “il direttore galattico” o “un primato stratosferico”.

A volte però, senza farci caso, si fa un paragone involontariamente riduttivo anziché eccessivo.

Una recensione del film Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick, apparsa sul sito mymovies.it, parla di «una creatura incredibile: una balena dalle dimensioni e la forza elefantiache».

Altri esempi (inventati):

1) Un possibile dialogo fra gattari:
– Quanta sabbia per la lettiera c’è?
– Eh, un sacco!
– Ah, allora dobbiamo ordinarne altra.

2) “Una mail sesquipedale” (nell’antica Roma “sesquipedale” corrispondeva a una lunghezza di un piede e mezzo, quindi circa mezzo metro: i laterizi sesquipedali erano mattoni usati dagli antichi Romani, con il lato appunto di un piede e mezzo).

3) “La spiaggia è ricoperta da una miriade di granelli di sabbia” (come racconto nel mio Piccolo libro delle curiosità sulla scienza, «miria viene dal greco mýria, che vale appunto 10.000, ma si traduce anche miriade: il numero più grande per il quale i greci avessero un termine. Del resto 10.000 uomini – che oggi sono un pubblico scarso per una partita di una squadra provinciale di calcio di serie A – formavano un esercito di tutto rispetto da schierare nelle guerre fra Atene e Sparta»).

(Grazie a Stefano Pascolutti per lo spunto e gli esempi)