Questa è la storia vera di un corriere della droga, forse il più imbranato – e sficato – nella storia del suo mestiere.
Pyare Shivpuri (così si chiama il poveretto) è stato fermato e perquisito in aeroporto dalla polizia inglese. Ha ammesso subito la presenza di marijuana nella sua borsa, e quindi è stato arrestato.
Le analisi di laboratorio hanno poi dimostrato che in realtà la borsa conteneva solo tabacco: il povero corriere era stato vittima (molto ingenua) di un banale raggiro.
Da un lato, Shivpuri si sarà sentito furibondo contro il suo fornitore di fiducia (?); dall’altro avrà pensato che però in questo caso il truffatore gli aveva fatto un favore, risparmiandogli il carcere.
E invece no: al processo, Shivpuri è stato condannato lo stesso. Cornuto e mazziato, si direbbe in Italia.
Il diritto britannico infatti attribuisce molta importanza all’intenzione di commettere un reato. E l’intenzione (confessata) di Shivpuri era proprio quella di portare droga.
Morale: se la polizia inglese vi coglie con le mani nel sacco, per prima cosa dichiarate che quello che avete nella borsa è solo tabacco. È l’unica possibilità di farla franca (se siete abbastanza fortunati da essere stati truffati anche voi).
(Grazie a Lalo per la segnalazione)
11 marzo 2013 alle 17:49 |
ottimo consiglio, me lo segno (non si sa mai…)