Come la maggior parte dei bambini, durante le elementari ho letto Il piccolo principe. Come la maggior parte dei bambini lettori accaniti, l’ho riletto qualche tempo dopo, avrò avuto sì e no dodici anni.
La mia reazione è stata completamente diversa rispetto alla prima volta: la lettura mi ha lasciato quasi indifferente, molto deluso. Ho ripensato allora a una frase nella dedica: «Tutti gli adulti sono stati bambini, ma pochi se lo ricordano». L’insensibilità nei confronti del libro mi ha fatto sentire un adulto, e anzi un adulto pericolosamente senile, di quelli che non si ricordano di essere stati bambini.
Questo pensiero mi ha fatto scoppiare in un pianto dirotto (e decisamente molto infantile): ero abbastanza adulto da non sentirmi bambino, ma abbastanza bambino da piangere per questo.
4 novembre 2012 alle 23:13 |
Normale, dopo che traducono “apprivoiser” con “addomesticare” …
29 Maggio 2015 alle 18:59 |
dissento.il libro mi lasciò indifferente (e un po’ irritata)già alla prima lettura(neanche seguita dalla seconda).Mi sembrò una storia scritta da un adulto che finge di essere un bambino.